Il re e l'anello prende spunto da una storia tradizionale africana e ci porta in un villaggio goveranto da un re che crede di essere un Dio tenendo sotto scacco l'intera popolazione. A lui però si oppone un giovane molto coraggioso Tiedo...
In un susseguirsi di avvenimenti inaspettati e un po' magici, il nostro villaggo verrà alla fine liberato dalla tirannia del re.
Il racconto ci parla del senso del potere e della forza della comunità, della capacità di opporsi all'ingiustizia e del tema dell'uguaglianza, portati sotto forma di fiaba con un linguaggio adatto a tutte le età.
Il re e l'anello è un racconto partecipato: dapprima la storia viene narrata con l'aiuto di un kamishibai e, a seguire, si realizza con i partecipanti un laboratorio manuale finalizzato alla costruzione di un elemento di scena che verrà utilizzato poi con tutto il pubblico per riracontare insieme la storia.In questo momento di racconto partecipato il re viene impersonificato da un grande pupazzo di gommapiuma che sarà proprio il pubblico a muovere.
Oltre al messaggio etico che propone, il racconto offre lo spunto anche per indagare e conoscere una cultura diversa dalla nostra, quella “africana” appunto, utilizzandone la musica, presente nella narrazione, le danze e l'iconografia, a cui liberamente si ispira nei tratti grafici.
Il racconto-laboratorio ha la durata di un'ora circa.